La vegetazione delle sorgenti
Il popolamento vegetale della
Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara
La Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara, è stata istituita nel 1986 con Legge Regionale n.57: protegge una vasta area sorgentifera con numerose polle di acque provenienti direttamente dall’altopiano di Campo Imperatore. Situata ai piedi del Colle di Capo Pescara, la Riserva è costituita da un limpido e cristallino specchio d’acqua di rara bellezza che, dopo pochi metri, confluisce nel Fiume Aterno per dare vita al Fiume Pescara. Il vincolo di tutela, posto interamente nel territorio comunale di Popoli (PE), interessa una superficie di circa 50 Ha intorno alla quale si sviluppa una fascia di protezione di 86 Ha. Il cuore della Riserva è rappresentato dall’ambiente umido a cui fa decisamente da contrasto il colle Capo Pescara, calcareo e brullo: dalla netta dicotomia che si crea tra la rigogliosa e vegetazione della zona pianeggiante e la nuda asprezza del colle nasce il fascino dei luoghi.
L’ecosistema acquatico è l’elemento principe di questo sito: caratteristica peculiare dell’ambiente fiume è la diversità degli habitat che in esso prendono vita, grazie alla variazione di importanti fattori, quali la portata, il regime, la velocità della corrente, la temperatura, la disponibilità di ossigeno e di anidride carbonica, il tenore trofico, la litologia e la granulometria del substrato e la trasparenza dell’acqua. L’eterogeneità legata alla varietà di ambienti che l’ecosistema fiume offre determinano la particolare distribuzione delle cenosi vegetali, diversificate (in funzione dell’adattamento ai diversi fattori elencati) sia in senso longitudinale che in senso trasversale.
Il fondo costituito da clasti piuttosto grossolani, non è un ambiente ospitale per l’insediamento delle macrofite. Dove invece la velocità della corrente permette il deposito di sedimenti sabbiosi, si insedia un’abbondante vegetazione acquatica che crea rigogliose isole sommerse, costituite dai lunghi fusti e dalle foglie laciniate e nastriformi forgiate dalla sollecitazione delle acque: apparati fiorali, non sempre molto vistosi, emergono invece a pelo d’acqua. In questi contesti si formano dunque delle fitocenosi di tipo corridoio, affiancate l’una all’altra, parallele al corso del fiume.
Tutte le comunità vegetali descritte qui di seguito sono tratte da Pirone et al., 1997. La classe Lemnetea minoris caratterizza in maniera peculiare il popolamento vegetale delle acque debolmente fluenti o ferme: si tratta di pleustofite liberamente flottanti, con apparato radicale notevolmente ridotto. In questa fitocenosi il genere che si riscontra con maggior frequenza è Lemna con le specie L. trisulca e L.minor.
Le acque con corrente rapida sono colonizzate da rizofite riconducibili alla classe Potametea pectinati e, nel suo interno, all’ordine Potametalia pectinati. Sempre in quest’ambito si riscontra l’alleanza Ranunculion fluitans. Specie caratteristica di tale alleanza è Ranunculus trichophyllus subsp. trichophyllus, che frequentemente vegeta insieme a densi popolamenti di Berula erecta (=Sium erectum), dando vita all’associazione Ranunculo-Sietum erecto–submersi, ecologicamente simile a Veronico-Apietum submersi. Le acque stagnanti o con una debole corrente possono essere colonizzate da rizofite totalmente sommerse o da rizofite con foglie galleggianti.
Nel primo caso l’alleanza più frequente nel nostro ambiente è il Potamion pectinati, con le associazioni Potametum pectinati e Ceratophylletum demersi. Nymphaeion albae è l’alleanza rappresentativa delle rizofite con foglie galleggianti: in quest’ambito troviamo le associazioni Myriophylletum spicati e Callitrichetum stagnalis.
Nelle anse a minor profondità e con velocità dell’acqua piuttosto moderata si rinvengono comunità appartenenti all’alleanza Sparganio-Glycerion fluitans: le cenosi tipiche di tali ambienti sono Apietum nodiflori e Nasturtietum officinalis.
Ai bordi dei corpi idrici si sviluppano delle fitocenosi dominate da elofite cespitose e stolonifere, facenti capo a due alleanze: Phragmition australis e Magnocaricion elatae.
Tipiche associazioni del Phragmition australis sono: Phragmitetum australis, Typhetum angustifoliae, T. latifoliae e Scirpetum lacustris. Quest’ultima cenosi è stata segnalata per Capo Pescara e non risulta essere conosciuta in altre stazioni dell’Abruzzo. Magnocaricion elatae è invece caratterizzato dalle cenosi Caricetum acutiformis e Caricetum ripariae.
La zona immediatamente al di sopra del limite estivo delle acque è interessata da vegetazione igrofila: si tratta di specie legnose, con portamento arboreo ed arbustivo, che segnano il passaggio tra le aree prossime all’alveo, in cui gli elementi vegetali sono influenzati dall’ambiente acquatico, e le aree circostanti in cui si insediano i tipici popolamenti zonali.
L’associazione Salicetum albae (riferibile alla classe Salicetea purpureae) caratterizza tali ambienti: la specie tipica di tali consorzi è Salix alba, che si rinviene, sia con individui isolati, sia con piccoli nuclei di boscaglia igrofila, nel quale e’ associato a Pioppi ibridi. Nello strato arbustivi di tali consorzi , sono frequenti anche Corpus sanguinea, Ligustrum vulgare, Rubus caesius, R. ulmifolius e Sambucus nigra.
La categoria fitosociologica che domina l’area collinare è la classe Querco-Fagetea. In quest’ambito, lungo i versanti meglio esposti, si rinviene il bosco di Roverella (Quercus pubescens): la composizione floristica permette di inserire tale associazione nel Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis con Quercus pubescens, Fraxinus ornus, Cytisus sessifolius, Brachypodium sylvaticum, Euonymus europeus, Lonicera etrusca, Clematis flammula, Rosa sempervirens, Paliurus spina-christi e molte altre specie. Lungo il versante nord-orientale della Riserva, nel settore collinare è altresì insediato un piccolo lembo di bosco con dominanza di Leccio, ascrivibile all’Orno-Quercetum ilicis.
Al limitare del bosco si estendono mantelli di vegetazione e fruticeti ascrivibili alla classe Rhamno-Prunetea: in tale ambito si rinvengono il Cytison sessilifolii caratterizzato dall’arbustiva Cytisus sessilifolius e gli arbusteti e le siepi che si sviluppano su suoli nitrificati caratterizzati da Rovi e specie ad ampia distribuzione, compresi nell’alleanza Pruno-Rubion ulmifolius.
L’area collinare, arida della Riserva è colonizzata da formazioni erbacee a carattere steppico con la gariga a Cistus creticus, dominate da Bromus erectus: la classe dominante in quest’ambito è Festuca-Brometea.
Dott.ssa Piera Lisa Di Felice
(Direttore Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara)
Bibliografia
CORBETTA F., ABBATE, FRATTAROLI A.R., PIRONE G. (1998). Vegetazione e specie da conservare S.O.S. verde. Ed. Agricole.
DI FELICE P.L. (2006). La popolazione autoctona dell’Aterno – Pescara appartenente al complesso Salmo Trutta ed attribuibile al Taxon Macrostigma Dumeril: Aspetti ecologici e gestionali. Tesi di Laurea. Università degli studi dell’Aquila. Dipartimento di Scienze Ambientali.
PIRONE G., FRATTAROLI A.R., CORBETTA F. (1997). Vegetazione, cartografia vegetazionale e lineamenti floristici della riserva naturale “Sorgenti del Pescara” (Abruzzo – Italia). Università degli Studi dell’Aquila. Dipartimento di Scienze Ambientali.