L’impianto di acquaponica
L’acquaponica è una tecnica agricola fuori suolo che prevede l’integrazione simbiotica del sistema di allevamento di pesce con tecnica di acquacoltura e la coltivazione di piante fuori suolo con tecnologia idroponica, in un sistema produttivo a riciclo chiuso e continuo. La parola “acquaponica” è infatti l’unione dei termini “acquacoltura” e “idroponica”.
L’acquacoltura è l’insieme delle tecniche di allevamento controllato per la produzione di pesci da parte dell’uomo. Il sistema di acquacoltura a ricircolo, che si avvale di sistemi a ricircolo R.A.S. (Recirculating Aquaculture System) in vasche fuori suolo appoggiate al terreno, comprende sostanzialmente una serie di processi e trattamenti. Brevemente, l’acqua viene opportunamente trattata e sanificata per l’igiene del pesce nelle operazioni di allevamento ittico intensivo, ad esempio mediante il filtraggio meccanico o biologico e i trattamenti ad ozono. In questi impianti è necessario soddisfare alcuni parametri come il pH, la temperatura, l’ossigeno e l’ammoniaca.
L’idroponica è invece la coltivazione di vegetali senza l’utilizzo del suolo. Nello specifico, è una tecnologia finalizzata alla coltivazione di piante in un riciclo chiuso di acqua. La coltura idroponica consente produzioni controllate sia dal punto di vista qualitativo sia da quello igienico-sanitario, e permette di destagionalizzare la produzione indoor. Molti sono i vantaggi legati al non-sfruttamento del suolo e al notevole risparmio idrico. Con l’idroponica si utilizza infatti il 90% di acqua in meno.
In sintesi, l’acquaponica combina l’allevamento di animali acquatici e la coltivazione fuori suolo di piante che, attraverso il ricircolo d’acqua, creano un ecosistema integrato e biologico. Si parla propriamente di acquaponica quando all’interno dell’impianto a ricircolo sono presenti tre soggetti in stretta relazione fra loro: pesci, batteri e piante.
Per maggiori informazioni sul funzionamento dell’acquaponica si rimanda al sito web Acquaponica.blog.
L’impianto installato all’interno della Riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara è un piccolo impianto di avannotteria, ovvero una struttura destinata alla riproduzione artificiale, incubazione e allevamento durante le prime fasi di vita degli animali acquatici, ed è il primo in Italia ad essere realizzato con la tecnica dell’acquaponica all’interno di una riserva naturale protetta.
Il progetto, realizzato con i fondi POR FESR 6.6.1, Abruzzo 2014-2020 Asse VI Azione 6.6.1 da Acquacoltura Italia srl insieme al partner IRCI Spa su commissione del Comune di Popoli, fa parte di un programma che ha come scopo il ripopolamento ittico dei ceppi autoctoni di Salmo trutta (trota) e Austropotamobius pallipes (gambero di fiume) all’interno della Riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara.
Si tratta di un sistema estremamente innovativo basato sull’agricoltura 2.0: una serra nella quale le piante vengono coltivate in assenza di terreno, col solo impiego di acqua arricchita di tutte le sostanze nutritive di cui i vegetali necessitano. Nel caso dell’acquaponica, i nutrienti fondamentali per la crescita delle piante vengono forniti dall’allevamento degli animali acquatici di cui queste sostanze costituiscono i principali prodotti di scarto. E in tale impianto sono appunto allevati i ceppi autoctoni di trota e gambero di fiume che poi ripopoleranno i corsi d’acqua della regione Abruzzo, con i primi esemplari di riproduttori provenienti proprio dalle Sorgenti del Pescara e dai corsi d’acqua ricompresi nel Sito di Interesse Comunitario del quale le Sorgenti fanno parte.
Video: Avannotteria in Acquaponica
Di seguito le specifiche dell’impianto:
Metri cubi d’acqua in ricircolo: 12,85 mc
Superficie impianto: 900 mq
Quantità di pesce media: 172 kg
Oltre alle vasche dedicate all’avannotteria, l’impianto include due specie di coltivazioni idroponiche: le torri di crescita verticali (vertical towers), in cui le piante risiedono all’interno di canaline poste in posizione verticale costituite da un involucro rigido che contiene un substrato di coltivazione che è anche filtro meccanico e biologico e in cui le radici toccano poco o parzialmente l’acqua, e i letti di crescita (grow beds), in cui le piante sono all’interno di vasche o vasi che poggiano sopra substrati inerti come lana di roccia, pietra lavica, lapillo vulcanico o argilla espansa, che fungono sia da supporto per le radici delle piante sia da filtrazione meccanica e biologica, utilizzati per coltivazioni ad alto-medio fusto oppure per piante che producono frutti grandi e/o pesanti.
Per maggiori informazioni sulla tecnologia dell’impianto si rimanda al sito web Agricoltura2punto0.
Fonti